È morto Benoît Mandelbrot

Benoît Mandelbrot è morto tre giorni fa, il 14 di Ottobre. Potete leggere una sua biografia su Wikipedia, anche se dubito che da quella si possa comprendere quale sia stata la sua influenza nei numerosi campi che il concetto di geometria frattale ha rivoluzionato, dalla Fisica all'Informatica, dallo studio dell'Anatomia e della Fisiologia alla Geologia ed alla Teoria dei Sistemi Dinamici, per la quale i frattali danno un inquadramento geometrico rigoroso al concetto di caos deterministico.

Dal momento che sono la persona meno adatta a ricordare un grande matematico — in Matematica sono una scarpa — preferisco spiegare perché quest'uomo ha influenzato la mia vita, piuttosto che quella dell'Umanità.

Ho scoperto l'insieme di Mandelbrot nei primi anni delle scuole superiori. A quell'epoca veniva pubblicata MCmicrocomputer, una rivista di informatica davvero speciale per l'approfondimento con cui molti argomenti venivano trattati. Corrado Giustozzi, tra le altre cose, teneva Matenigmici, una rubrica di Matematica ricreativa. Nel numero 62, Aprile 1987, 23 anni fa, appariva l'articolo “Frattali e complessi” in cui Giustozzi introduceva l'argomento. Lessi quell'articolo con interesse, ma non me ne feci nulla fino ad un paio d'anni dopo quando, iniziato il Liceo Scientifico, conobbi Marco Arrigoni.

L'insieme di Mandelbrot

Marco ed io avevamo molte passioni in comune, dalla bicicletta al computer, ed armati di un PC (di suo padre) con processore Intel 80286 decidemmo di scrivere un programma per disegnare l'insieme di Mandelbrot. È stato uno dei primissimi programmi con output grafico che abbiamo scritto e fu un'emozione. Il programma disegnava l'insieme di Mandelbrot ma non aveva la possibilità di fare zoom, di caricare o salvare le immagini, non faceva assolutamente nulla se non calcolare e disegnare a video. Premendo un tasto si cancellava tutto.

Lasciammo girare il programma per una notte intera ed il giorno dopo passai a casa di Marco dopo la scuola, dove ammirammo il risultato, estasiati, prima di premere INVIO e cancellare ogni traccia. Di quell'evento non ho quindi nessuna prova se non la mia memoria, ed anche il sorgente del programma è andato perso per sempre, sempre che Marco non l'abbia tenuto, ma dubito. Successivamente scoprimmo Fractint, un meraviglioso programma per disegnare frattali, con zoom, salvataggio, caricamento, animazioni colorate e 3D. Calcolava in meno di tre secondi la stessa immagine che al nostro programma era costata una nottata :-)

Qualche anno dopo, ormai iscritto ad Ingegneria, incontrai nuovamente i frattali in contesto meno ludico. I sistemi dinamici presentano spesso soluzioni caotiche che si è scoperto avere geometrie frattali. Come pure è frattale il bordo del bacino di attrazione di uno strano attrattore.

Per concludere consiglio a tutti la lettura di “Gli oggetti frattali”, di Mandelbrot stesso. È un testo divulgativo ma davvero molto profondo sull'argomento, a tratti un po' ostico, ma ne vale la pena.

Addio e grazie, professor Mandelbrot.