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La somma dei giorni

Copertina del libro "La somma dei giorni"

Oggi è decisamente giornata di scrittura: tre post in un blog solitamente molto silenzioso.

Ho appena finito di leggere l’ultimo romanzo di Isabel Allende, La somma dei giorni, che è in realtà un’autobiografia o, per essere più precisi, la cronaca di quel che è accaduto negli ultimi vent’anni non solo a lei, ma a tutta la sua famiglia. È una famiglia molto numerosa, con figli acquisiti da precedenti matrimoni, nipoti, amanti e, al centro della tribù, la “castellana” Isabel.

Con i precedenti capolavori questo libro condivide la scrittura cristallina della Allende, divertente ed ironica, mai pesante anche nei momenti più drammatici, che fa emergere con naturalezza i sentimenti forti che albergano nel suo cuore e, apprendiamo, nel cuore di chi le sta accanto.

Il romanzo ha la forma narrativa della lettera, scritta alla figlia Paula, morta di porfiria nel 1992, che sempre l’accompagna nella sua vita e la guida nei momenti difficili. Uno spirito, presente e reale come quelli del suo primo romanzo, La casa degli Spiriti, e che ha dato l’impronta ad un po’ tutta la sua produzione letteraria.

Perché leggere l’autobiografia di Isabel Allende? Molto semplice, perché è divertente, ricca di episodi curiosi e romanzati ad arte in modo tale da mantenersi perfettamente verosimili senza diventare mai noiosi o scontati.

Inoltre, per chi ha qualche problema in famiglia, la lettura di “La somma dei giorni” rappresenta anche un’esperienza catartica. Non vi potrà mai capitare (spero!) che vostro figlio si sposi con una splendida ragazza, che abbia tre bellissimi bambini, e che poi sua moglie si innamori di… un’altra donna e decida di divorziare, con i bambini affidati una settimana al padre e l’altra alle due madri!

A tutti coloro che amano provare emozioni dalla lettura di un libro consiglio dunque quest’ultimo, come pure tutti glia altri, di Isabel Allende che scrive un tomo all’anno e non delude davvero mai le aspettative. Cosa ci stai preparando in questo momento?

Lunga vita, Isabel!

Inés dell’anima mia

Inés dell’anima mia — copertina

Ho appena finito di leggere l’ultimo capolavoro di Isabel Allende, una delle migliori scrittrici sudamericane e una delle mie autrici preferite.

Ancora una volta la Allende ci descrive le gesta di un personaggio femminile, una donna forte ed indipendente, una vera eroina. Questa volta, tuttavia, la scrittrice non descrive un personaggio di fantasia, come ci ha abituato nel corso della sua lunga carriera, ma ci presenta la biografia di Inés Suàrez, eroina della conquista spagnola del Cile.

La trama in breve. Il racconto è organizzato come un diario autobiografico scritto da Inés in tarda età e consegnato alla figlia, perché non vadano perse le memorie di una vita avventurosa, che viene dispiegata dalla sua nascita fino all’ultimo istante di vita, quando la morte la abbraccia ancora con la penna in mano.

I temi principali del romanzo sono quelli cari alla Allende e più in generale sentiti nella letteratura sudamericana. Mi colpisce sempre il rapporto intimo che i personaggi hanno con gli spiriti, che appaiono reali tanto quanto i personaggi stessi e guidano la vita e le scelte delle persone. Una dimensione, quella ultraterrena, che noi europei abbiamo completamente perso, e non so se sia un bene o un male. Altro tema forte è certamente quello della vecchiaia, un’età di debolezza fisica ma comunque di vigore intellettuale, e della consapevolezza di aver acquisito durante la propria vita una saggezza che non è certo la cifra della gioventù.

L’altro vigoroso motore del romanzo è l’amore. Inés è una donna passionale, sincera, che ama il primo marito anche se, di fatto, egli l’abbandona. È anzi per questo motivo, per ricongiungersi al marito, che Inés decide di partire dal poverissimo paese spagnolo in cui è nata, ed affrontare un viaggio avventuroso verso il Sud America. Una volta giunta a destinazione, si dedicherà alla ricerca dell’uomo che ama e scoprirà che è morto in battaglia.

A questo punto la nostra eroina è ad un bivio: tornare in Spagna oppure proseguire l’avventura in Sud America. Inutile dire che la decisione è quella di restare, ma qui mi fermo, perché svelare qualcosa della trama può invogliare la lettura, ma esagerare mi renderebbe odioso.

Da più di vent’anni Isabel Allende ci delizia con romanzi che raccontano persone ed emozioni ed, in questo caso, inquadrano anche un periodo storico preciso, con eventi e personaggi realmente accaduti. Dopo i ringraziamenti finali, infatti, è presentata una ricca bibliografia storica contenente le fonti che hanno costituito l’ossatura del romanzo.

Se come me siete appassionati dalla narrazione della Allende, non potete non leggere questo romanzo.


Isabel Allende
Inés dell’anima mia (titolo originale: Inés del alma mía)
Feltrinelli
326 pagine
ISBN: 88-07-01711-3

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